Dental Care, network sanitario leader nelle cure odontoiatriche, sarà probabilmente costretta a pagare 3 milioni di dollari per risolvere un’azione legale collettiva messa in atto dalle vittime dell’attacco informatico del 2020. Si tratta di oltre 1,2 milioni di pazienti e dipendenti dei 380 studi dentistici. La violazione ha causato la compromissione dei dati personali e sanitari tra cui nomi, indirizzi, diagnosi, cure dentistiche, dati di fatturazione, numeri di conto bancario, informazioni sull’assicurazione sanitaria e in alcuni casi le patenti di guida.
L’accordo proposto, già approvato da Dental Care Alliance, prevede un risarcimento per tutte quelle persone che presenteranno richiesta di rimborso legata alla violazione dei propri dati subita durante l’attacco. In estrema sintesi Dental Care pagherà fino a 2.000 dollari a vittima per la perdita dei documenti e 20 dollari per ogni ora dedicata alla risposta alla violazione.
Oltre al risarcimento Dental Care dovrà mettere in campo tutti quei sistemi di difesa e quegli accorgimenti per evitare il più possibile il ripetersi dell’accaduto.
Bisogna aspettare di subire un attacco e un danno enorme per correre ai ripari? Sarebbe meglio farlo prima.
Grazie al buon successo che riscuotono questo genere di cause, ci si aspetta un loro notevole aumento, anche in relazione al numero vertiginoso di violazioni dei dati a cui si sta assistendo.
Fonte: https://www.databreachtoday.com/dental-care-alliance-settles-breach-lawsuit-for-3-million-a-19700